... RFID: come stanno davvero le cose ~ La Dura Verità

sabato 27 agosto 2011

RFID: come stanno davvero le cose

Prima di passare al vero perché di questo articolo, il tentativo di dimostrare che tecnologie volte al controllo mentale e alla geolocalizzazione possano davvero esistere, occorre spiegare - stando ad una definizione ufficiale - prima di tutto cosa s'intende per RFID.


Da Wikipedia: in telecomunicazioni ed elettronica RFID (o Radio Frequency IDentification o Identificazione a radio frequenza) è una tecnologia per l'identificazione e/o memorizzazione dati automatica di oggetti, animali o persone basata sulla capacità di memorizzazione di dati da parte di particolari dispositivi elettronici (detti TAG o transponder) e sulla capacità di questi di rispondere all'"interrogazione" a distanza da parte di appositi apparati fissi o portatili chiamati per semplicità' "lettori" a radiofrequenza comunicando le informazioni in essi contenute.
Per parlarci chiaro un tipo di RFID è quello che troviamo incollato dietro le custodie dei cd comprate nella grandi catene o centri commerciali.


Bene, ciò significa che la possibilità di ricevere e trasmettere esiste ma, come faceva notare Lo sai (che temi il confronto), la questione cruciale è la dimensione che deve avere questo dispositivo per portare con sé un trasponder. Ci si chiede quindi quanto debba essere grande per poter essere innestato in un individuo mantenendo però le capacità di trasmettere dati anche a distanze e non solo attraverso un vicino lettore, come avviene per i cosìddetti tag passivi.
Premetto, come al solito, che non m'interessa al momento dell'esistenza di un progetto occulto volto al controllo della popolazione globale. Non ho le fonti né i mezzi per saperlo. Quello che conta, ora, è verificare se al giorno d'oggi o fra qualche anno sarà possibile disporre di una tecnologia di questo tipo. Anche senza dati alla mano, la risposta, parer mio, è palese: sì, considerando l'esponenziale velocità con la quale la tecnologia avanza e riduce le sue dimensioni. Basti pensare a qualche GigaByte di memoria che fino a qualche decennio fa occupava un'intera stanza ed, ora, può essere contenuto in microSD di pochi millimetri. A livello commerciale i microchip sono già ufficialmente in grado di sostituire le carte d'identità, le carte di credito monitorare la nostra salute o “garantire la nostra sicurezza” e il loro ingresso nella società è solo questione di tempo. Pertanto il problema trasponder (antenna per trasmettere dati) è solo un falso problema nel senso che una volta diffusa la tecnologia dei microchip per attivarla a distanza nei centri commerciali come all’interno di intere città basterà predisporre i dispositivi necessari. E ciò senza contare il fatto che gli straordinari successi delle nanotecnologie arriveranno a garantire nei prossimi anni sistemi di ricetrasmissione wireless e witricity di dimensioni sempre più ridotte con chip ancora più avanzati e potenti.
Dal momento che però è difficile giungere a conclusioni certe riguardo a dimensioni e potenze di trasmissioni (esempio pratico, in Messico inpiantano 10000 tag RFID antirapimento, ma subito dopo c'è anche la smentita di alcuni ricercatori) vorrei però porvi di fronte a un'altra modalità con la quale l'RFID potrebbe essere utilizzato per localizzarci e controllare i nostri movimenti.

Provate ad immaginare un mondo senza privacy. Dove ogni vostro acquisto è monitorato e registrato in un database e ogni vostro possesso viene numerato. Dove qualcuno in qualche altro stato ha il pieno resoconto di tutto ciò che avete comprato, di tutto ciò che possedete, di ogni oggetto nel vostro armadio. Dove questi oggetti possono persino essere tracciati da remoto. E una volta che ogni vostro effetto personale è registrato in un database e può essere localizzato, voi stessi potete venire localizzati e monitorati da remoto attraverso le cose che indossate, trasportate o con le quali interagite ogni giorno. Basta, ad esempio, mettere un tag RFID nel retro dell'etichetta di qualsiasi indumento, o in altri prodotti.
Idee di questo tipo sono state chiaramente esposte alla Frontline Expo di Chicago nel 2004.
E questa, cari miei, non è fantascienza o mistificazione. E' realtà! L'IBM ha registrato un brevetto (20020165758) dove si espongono le tecniche per poter localizzare e tracciare i movimenti delle persone attraverso gli acquisti, i centri commerciali, etc. Nel brevetto stesso l'IBM spiega: "Le registrazioni dei gli acquisti precedenti di ogni persona, che si forma in un negozio, sono raccolte da terminali (quali ad esempio il ricevitore di cassa) e sistemati in un database. Quando una persona portante o indossando un oggetto con tag RFID entra nel negozio o in altre aree designate, uno scanner per RFID localizzato all'interno scansiona i tag su quella persona e legge le contenute informazioni. Queste informazioni raccolte dalla persona sono correlate con altre transazioni raccolte nel database per mezzo di conosciuti algoritmi di correlazione. Basandosi sui risultati di questa correlazione, l'esatta identità della persona o talune caratteristiche della stessa possono essere determinate con sicurezza. Quest'informazione viene usata, poi, per monitorare i movimenti della persona attraverso negozi e altre aree". L'IBM continua affermando che: "...invece di determinare l'esatta identità della persona, è possibile altresì determinare altre caratteristiche, per esempio demografiche, della persona (età, razza, sesso, etc) basandosi su predeterminate informazioni statistiche. Per esempio, se gli oggetti che porta con sé sono di marchi molto costosi (orologio Rolex), allora la persona viene classificata nella branchia delle persone benestanti. In un altro esempio, se ciò che porta con sé sono per lo più oggetti femminili, allora la persona viene con ogni probabilità associata ad una donna". L'IBM stessa prosegue poi nominando un dispositivo chiamato "person tracking unit" che può essere sfruttate per localizzarci: "Una volta che i dati democrafici e identificativi di una persona sono stati determinati, il person tracking unit elabora dati su queste informazioni per tracciare la persona nel momento in cui questa si muove attraverso le aree di trasmissione. Il person tracking unit potrebbe asseggnare un numero di tracciamento ad ogni persona identificata e conservarlo in associazione a tutte le informazioni riguardo i prodotti portati con sé". Ma qui viene il bello. Sempre nel brevetto, l'IBM suggerisce anche un'altra applicazione: "Sebbene il sistema della presente invenzione è stato descritto in relazione a negozi, può essere sfruttato in altri luogi come ad esempio aeroporti, stazioni dei treni e dei bus, ascensori, treni stessi e aeroplani, bagni, stadi, librerie, teatri, musei, etc". Eh, sì...ci controlleranno anche nell'ascensore e nelle librerie. Mah.

Il brevetto conclude affermando che un possibile utilizzo potrebbe essere quello di fornire specifici spot pubblicitari, ad esempio su schermi elettronici distribuiti in città, scelti appositamente individuo per individuo man mano che questo percorre la strada. Ma io ho già in mente quali potrebbero essere altre possibili applicazioni, ben più nefaste. Solo ipotesi, ovvio.
Nulla ci dice se verranno messe in pratica oppure no, quel che è certo è che le Majors si stanno attuando in vista di possibili attività di controllo per mezzo dell'RFID.

"Il diffuso uso di tag RFID sui prodotti come ad esempio vestiti renderebbe possibile per la localizzazione delle persone, animali e oggetti su larga scala, un invasione della privacy di proporzioni orwelliane" (Brevetto IBM n. 20020116274).

Credete davvero che sia così difficile controllarci? Ormai privacy è un termine che dobbiamo eliminare dal nostro vocabolario. Fatevene una ragione.

Brevetto IBM 20020165758

Per ora lasciamo da parte la questione del controllo mentale. Vi porto solo, come esempio, la vicenda di Paolo Dorigo, incarcerato per 13 anni erroneamente accusato di attacco ad una base americana, il quale afferma di essere stato innestato in carcere di un corpo estraneo (microchip?) - con tanto di referti medici - che gli causa disturbi visivi, auditivi, etc. Il suo nome è balzato agli onori della cronaca per un breve periodo per poi sparire...
Il sito di Paolo Dorigo dove trovare referti, articoli e testimonianze.




Fonte: "Spychips: how major corporations and government plan to track your every move with RFID".

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